giovedì 31 dicembre 2009

La coscienza di Zeno



Faccio quest'intervento perché oggi ho riletto un paio di frasi di questo libro che mi ero annotata ad agosto.
Ho sentito molte critiche negative contro questo libro tra i miei amici e non ne capisco il motivo. L'ho letto per la scuola quest'estate e la storia non l'ho trovata affatto noiosa, salvo alcune rare parti in cui si segue un po' più malvolentieri. Credevo di trovare una narrazione disordinata ma non è così: non si tratta, come qualche ignorante vorrebbe far credere, del caotico delirio di un pazzo. Non c'è angolo della mente di Zeno che non venga indagato... e questo è affascinante! 
Da qui a condividere il punto di vista da cui Svevo analizza la realtà ce ne passa, né sono così ingenua da non avere notato che l'opera è impregnata di un beffardo pessimismo. Ad ogni modo ho apprezzato lo stile ironico e brillante dell'autore.

Che io forse abbia tanto amato tanto la sigaretta per poter riversare su di essa la colpa della mia incapacità? Chissà se cessando di fumare io sarei diventato l'uomo ideale e forte che m'aspettavo? Forse fu tale dubbio che mi legò al mio vizio perché è un modo comodo di vivere quello di credersi grande di una grandezza latente.

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