mercoledì 7 aprile 2010

«Perché una mosca deve lottare contro l’universo? Perché una margheritina deve lottare contro l’intero creato?»


«Affermiamo che l’unico delinquente pericoloso è il delinquente colto; affermiamo che il delinquente più pericoloso, oggi, è il filosofo moderno che non riconosce legge alcuna. In paragone a lui, gli scassinatori e i bigami sono essenzialmente morali; il mio cuore palpita per loro: essi accettano gli ideali essenziali del genere umano, sono colpevoli soltanto di raggiungerli per una via sbagliata. I ladri rispettano la proprietà: essi desiderano semplicemente che la proprietà diventi loro, per poterla rispettare in modo più perfetto; ma i filosofi odiano la proprietà in se stessa, vogliono distruggere l’idea stessa di possesso personale. I bigami rispettano il matrimonio o non passerebbero attraverso la formalità altamente ufficiale e perfino religiosa della bigamia; ma i filosofi disprezzano il matrimonio in quanto matrimonio. Gli assassini rispettano la vita umana: essi aspirano semplicemente a conquistarsi una maggior pienezza di vita sacrificando quelle che considerano esistenze inferiori; ma i filosofi odiano la vita stessa.»


«Anche lei ha quell’eterna idea cretina che, se l’anarchia venisse, verrebbe dai poveri! E perché mai? I poveri sono ribelli, ma non sono stai mai anarchici: hanno più interesse di tutti che ci sia un governo che funzioni. Il povero è legato al proprio paese; il ricco no e se ne può andare nella Nuova Guinea col suo panfilo quando vuole. I poveri qualche volta hanno protestato contro un cattivo governo; i ricchi hanno sempre protestato contro qualunque governo. Gli aristocratici sono stati sempre anarchici: pensi alle guerre dei baroni».


« Perché se il segretario rappresentava il filosofo che ama la luce primigenia ed informe, Syme era la personificazione del poeta che cerca sempre di foggiare la luce in forme particolari, di suddividerla nei soli e nelle stelle. Il filosofo talvolta può amare l’infinito; ma il poeta ama sempre ciò ch’è compiuto: per lui il grande momento non è la creazione della luce, ma la creazione del sole e della luna».


«Perché ogni cosa sulla terra combatte contro ogni altra cosa? Perché ogni piccola cosa al mondo deve lottare contro tutto il mondo? Perché una mosca deve lottare contro l’universo? Perché una margheritina deve lottare contro l’intero creato? Per la stessa ragione per cui io dovevo essere solo nel terribile Consiglio dei Giorni: affinché chiunque obbedisce alla legge possa conoscere la gloria e l’isolamento dell’anarchico; affinché ogni uomo che combatte in nome dell’ordine possa essere coraggioso e buono come il dinamitardo; affinché la menzogna di Satana possa essere ributtata in faccia a questo bestemmiatore; affinché nelle lacrime e nelle tortura ciascuno di noi possa meritarsi il diritto di dire a quest’uomo: “Tu menti!”. Nessuna sofferenza può essere troppo grande, per comprarci il diritto di dire a costui che ci accusa: “Abbiamo sofferto anche noi”».







da L'uomo che fu giovedì di G. K. Chesterton

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