domenica 14 dicembre 2008
giovedì 11 dicembre 2008
...Chi rifletté che Egli era strappato dalla terra dei viventi?
Felicità raggiunta, si cammina
per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede, teso ghiaccio che s'incrina;
e dunque non ti tocchi chi più t'ama.
Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari, il tuo mattino
e' dolce e turbatore come i nidi delle cimase.
Ma nulla paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case.
Felicità raggiunta, Montale
Perciò, mentre sono in tempo, corro ai ripari e rifiuto nel modo più assoluto la suprema armonia. Essa non vale una sola lacrima di quella bambina martoriata che si batteva il petto con i piccoli pugni e pregava il "buon Dio" nel puzzolente sgabuzzino... Non le vale, perchè quelle lacrime sono rimaste da riscattare e, se non sono riscattate, non ci può essere alcuna armonia.
I fratelli Karamazov, Dostoevskij
Maltrattato, si lasciò umiliare
e non aprì la bocca.
Come l'agnello condotto al mattatoio,
come la pecora muta davanti a chi la tosa,
egli non aprì la bocca.
Dopo l'arresto e la condanna fu tolto di mezzo;
e tra quelli della sua generazione chi rifletté
che Egli era strappato dalla terra dei viventi
e colpito a causa dei peccati del mio popolo?
Isaia 53,7-8
Pubblicato da Terry alle 19:01 0 commenti
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mercoledì 3 dicembre 2008
da "Cuore di cane", Bulgakov
Credo che sia questo, dopotutto, oltre alla feroce satira al regime comunista, evidente anche a me che non sempre colgo queste sfumatore storico-sociali, il messaggio del libro. Semplice, sì. Allora perchè esattamente 80 anni dopo (la prima edizione di questo libro fu del 1928) la società pare non averlo capito, e preferisce fare esperimenti in provetta (dalla fecondazione alle chimere, più tutte le cose in mezzo che francamente ignoro) piuttosto che promuovere la seconda soluzione, più naturale e, detto tra noi, migliore?
Comunque, il libro mi è assai piaciuto. Si vede che l'autore è russo, è proprio un libro geniale. Non che ci siano chissà quali trovate (be', l'idea dell'uomo-cane forse per quei tempi era innovativa), ma proprio per come scrive. Insomma, lui è proprio brillante. E' ironico. E' un piacere leggerlo.
Già solo il fatto che il cane Pallino da umano decide di chiamarsi di cognome Pallini, basterebbe a farlo amare. Sì lo so, quello è un merito della traduzione.
Poi Bulgakov non è che ti scriva la morale o chissà quale riflessione, sei tu che te la devi trovare. L'autore è intelligente e vuole che anche il suo lettore lo sia.
Per ora, basta; devo uscire. Tornerò a parlarne.
Pubblicato da Terry alle 08:06 0 commenti